Numerose sono le leggende che avvolgono il castello in un’aurea di misteriosa suggestione….
Si racconta che, all’interno del maniero, sia celato uno strano libro, in cui sono narrate storie terrificanti al punto tale che, chiunque le legga, pervaso dalla paura, non riesce più neppure ad avvicinarsi a San Cristoforo: risale agli anni Trenta del secolo scorso, l’ultima volta in cui qualcuno, trovato tale volume, abbia proprio reagito così…..
Qualcuno diede a questa signora una candela, e la invitò ad unirsi al gruppo. Ella accettò e prese parte allo strano rituale.
Al termine di esso, tutti i presenti si dileguarono e la donna, rimasta sola, fece ritorno a casa. Appoggiò la candela sul comodino accanto al letto e tornò al suo riposo.
La luce del mattino ed il risveglio le fecero trovare una macabra sorpresa: quella candela spenta, lasciata sul tavolino da notte, si era trasformata in un dito mozzato!!!!!!!!!!
Nelle brumose serate autunnali, al suono delle campane del Vespro, c’è chi sostiene di aver visto apparire una figura femminile, al di là delle finestre del castello sulla sommità dell’antica torre.
Dicono si tratti della dama di compagnia a servizio presso l’ultimo marchese Spinola, donna dalle fattezze non particolarmente aggraziate: pare che proprio queste sue caratteristiche fisiche le abbiano permesso di rimanere per decenni accanto alla nobile famiglia, poiché la sua scarsa bellezza permetteva di valorizzare maggiormente, agli occhi del popolo, l’aspetto delle marchesine……….
Tradizione vuole che Napoleone Bonaparte, abbia trovato conforto e riposo in una delle camere del castello, in quei tumultuosi momenti che precedettero la Battaglia di Marengo.
Pare che, dopo la notte trascorsa al maniero, nei concitati attimi della partenza, abbia dimenticato il proprio cappello ed alcuni altri effetti personali, su di un inginocchiatoio posto accanto al suo letto. Questi cimeli rimasero per molto tempo in quella stanza (che da allora viene detta “la camera di Napoleone”), fino al giorno in cui un accidentale, piccolo incendio li distrusse, unitamente ad una parte delle suppellettili presenti nell’ambiente.